Massimo Monaldi, liceale contestatore, amico e protettore di drogati, diviene inconsapevolmente, nelle mani del commissario De Stefani, una preziosa pedina del gioco che il poliziotto conduce contro il siciliano Buscemi uno dei "boss" che, a Roma, controllano il traffico degli stupefacenti. Quando, vittima della droga che proprio Massimo gli ha procurato, uno dei suoi amici si uccide De Stefani si convince d'aver vinto la partita, ma si sbaglia: mentre alte personalità, sia religiose che politiche, intervengono per sbarrargli la strada (il giovane suicida era un aristocratico, per cui si vuole evitare lo scandalo), le spietate leggi dei trafficanti di droga colpiscono sia Buscemi che Massimo, lasciando il commissario a mani vuote.